Giulianova - Avellino (11a Giornata 12.11.2006)

Arriva, meritatamente, il secondo punto in classifica

IL GIULIANOVA IN DIECI PAREGGIA

CON L’AVELLINO IN UNDICI: 1-1

di Eden Cibej

Intanto facciamo i complimenti a Pagliaccetti: a differenza della più esperta e tecnica formazione campana, i giallorossi erano ovunque andasse il pallone; un rinvio della difesa campana puntualmente trovava un giuliese pronto ad intervenire; un lancio verso l’attacco giallorosso vedeva sempre un uomo di Pagliaccetti capace di impossessarsi della sfera sebbene i difensori ospiti fossero in numero maggiore. Sulle avanzate avversarie, la difesa si faceva trovare folta e puntuale nel respingere. Insomma un capolavoro di Pagliaccetti nel disporre la squadra sul terreno di gioco e nel farla muovere secondo occorrenza. Il tutto reso possibile dalla grandissima giornata del rientrante Palladini e del ritrovato Catalano; ma non solo di loro due, perché tutta la squadra ha dato l’impressione di esprimersi al migliore livello personale e con costante determinazione; tanto da sorprendere un attonito Avellino che non poteva aspettarsi un avversario così ostico e voglioso di affermarsi.

Vedendo giocare le due squadre era davvero difficile immaginare che i bianco-verdi fossero l’Avellino, ambiziosa squadra di testa, e i giallorossi il Giulianova, fanalino di coda del girone. Il pubblico, presente in gran numero sugli spalti, salvo qualche macchia grigia qua e là, ha applaudito convinto ed entusiasta. A fine partita, dopo tempo immemorabile, i giocatori son potuti tornare con orgoglio sotto la curva a riscuotere il meritato consenso.

L’Avellino ha deluso: la difesa andava in affanno non appena Antenucci, Macrì o Morello si mettessero in velocità verso l’area ospite. Il centrocampo dialogava solo raramente con le punte, che venivano servite per lo più con lunghi spioventi sui quali la difesa giuliese, nella quale giganteggiava Servi, ma non solo lui, era pronta a respingere. L’attacco, con nomi che facevano paura (Brancolino, Grieco ed Evacuo), mal servito dai compagni non riusciva ad impegnare seriamente il portiere Visi.
La filosofia dei “se” non ci piace ma nel corso della partita ci siamo chiesti più volte che cosa sarebbe accaduto al “povero” (proprio così) Avellino “se” il Giulianova oggi avesse potuto disporre di un Califano. Per il Giulianova sarebbe stata l’apoteosi.

Tuttavia, Califano a parte, la squadra dell’ex Galderisi oggi ha rischiato di brutto perché il Giulianova era anche riuscito, meritatamente, a portarsi in vantaggio con una bella azione di contropiede partita dalla destra e conclusa con un bel lancio dosato dell’ottimo Macrì verso il centro dell’area ospite, dove Antenucci si era portato per l’eventuale deviazione: intervento indisturbato ed appoggio di piatto in rete: incredibile ma vero, era l’1-0.

Pochi minuti più tardi, era il 38’, la svolta della partita: in un intervento a centrocampo Macrì commetteva fallo duro su un avversario; e l’arbitro, che lo aveva precedentemente ammonito per proteste, estraeva il cartellino giallo per la seconda volta rispedendolo così, anzitempo, negli spogliatoi.

Ciò nonostante la formazione giallorossa continuava a giocare con ammirevole determinazione, senza scoraggiarsi, continuando a condizionare il comportamento degli avversari. I quali avevano bisogno di arrivare sino al 18’ del secondo tempo per riuscire a raggiungere il pareggio, per di più su azione di calcio d’angolo.

L’ultima emozione avveniva al 47’ quando il Giulianova per un soffio non riusciva a beffare l’avversario con Morello che, intercettato un difettoso quanto ingenuo rinvio del portiere Gragnaniello, d’istinto andava al tiro anziché facilmente evitarlo per poi concludere: la ravvicinatissima distanza dal portiere chiudeva a Morello la luce della porta ed il pallone finiva sull’avversario. Era l’1-1 definitivo.

_____________Torniamo alla “Freccia d’Oro”_________________

Alla luce della partita di oggi, è veramente un peccato che il Giulianova, come tutti gli accadimenti più recenti sembrano confermare, venga lasciato morire così. Una lezione di sportività e di stile è stata nuovamente fornita dai giocatori, dal tecnico e dal pubblico, anche oggi numeroso pur senza raggiungere i numeri di una volta. Giocare senza stipendio e senza alcuna prospettiva non è per nessuno condizione per un impegno sereno, ma soltanto di scoraggiamento e preoccupazione. Eppure, gli eroici giallorossi stanno lodevolmente onorando il loro compito.
Ad essere carenti restano i politici, assolutamente non all’altezza della situazione, e la Società, chiusa nel suo prezioso quanto incomprensibile silenzio: Quartiglia dice di avere tante richieste; se ciò è vero, perché non vende? Forse ci sono troppi debiti? Continuando così, non si va forse verso il fallimento? Gli stipendi perché non vengono corrisposti? Non ci sono i soldi? Perché? Altro mistero: Berardo D’Antonio ha lasciato l’incarico per volontà politiche o perché i diplomatici silenzi di Quartiglia non gli consentivano di raccapezzarsi in una situazione troppo simile a un labirinto?

Tutto sommato, vista la situazione, forse sarebbe meglio lasciare la Società al suo proprietario ed alle sue complicate strategie, indirizzando invece l’azionariato popolare alla costituzione di una nuova Società, ad una nuova “Freccia d’Oro” come avvenne negli anni ’50 quando si dovette ripartire da zero puntando non sulla fallimentare ricchezza del denaro ma sulla autentica ricchezza della passione.

Tabellino della Partita Giulianova Avellino

RETI: 34` Antenucci (G), 64` Evacuo (A)

GIULIANOVA: Visi, Pomante (15` Cimina`), Servi, Piva, Latini, Palladini, Catalano, Croce (81` Cardinali), Morello, Macri`, Antenucci (77` Genchi)
All. Angelo Pagliaccetti

AVELLINO: Gragnaniello, Ametrano (46` Tufano), Riccio, Bacis, Moretti, Di Cecco, Porcari, Moresi (13` Puleo), Grieco (88` Ascenzi), Evacuo, Biancolino
All. Giuseppe Galderisi

ARBITRO: Marco Forconi (Aprilia)

RECUPERO: 7 minuti (3` pt + 4` st)

AMMONITI: Macri`, Croce, Catalano (G), Grieco (A)

ESPULSI: 34` Macri` (G)

SPETTATORI: 1950