Foggia - Giulianova (22a Giornata 11.02.2007)

Foggia – Giulianova 2-0

E’ ANDATA FIN TROPPO BENE

Nostro servizio

Partita senza sorprese quella al “Pino Zaccheria”: pronostico scontato anche per le assenze, nel Giulianova, dei pochi uomini di peso sui quali la squadra può contare per poter dare grattacapi all’avversario di turno. Non c’erano Scartozzi, Palladini e Macrì, per squalifica; e Antenucci per infortunio. Per fortuna erano presenti il portiere Visi, risultato poi determinante per evitare un punteggio assai più pesante, ed i centrali Servi e Baldini, uomini all’altezza di disputare un incontro di serie C1. Per il resto, il Giulianova poteva solo affidarsi alla divina bontà. Tale era la differenza tecnica tra le due formazioni in campo. Non si può infatti parlare di partita, esprimendo i due undici un gioco di categoria differente: una mediocre C2 i giallorossi, una ottima C1 i rossoneri foggiani che giustamente si candidano alla promozione in “B”.

Il Foggia ha disputato quasi un allenamento, impegnativo quanto si vuole per via dei tre punti in palio utili alla classifica, ma non ha certo sudato più del necessario per mettere sotto la modestissima formazione abruzzese, giovane ed inesperta. Senza Antenucci e Macrì, sostituiti da Genchi e Bucchi, non c’è stato praticamente attacco; lo dimostra non soltanto l’inoperosità del portiere Marruocco (una domenica veramente noiosa la sua) ma anche il fatto che per assistere ad un tiro in porta del Giulianova si è dovuto aspettare fino al 45’ del primo tempo, quando Piva (un terzino che ha dovuto giocare mezzala) andava ad impegnare il portiere rossonero in una parata a terra. Per il resto, l’incontro è stato un intero monologo del Foggia, spesso fermato dai “fuori gioco” dei suoi attaccanti o dalle strepitose parate di Visi, confermatosi portiere di categoria superiore.

La cronaca ci segnala un Colombaretti, incontenibile sulla fascia sinistra, fornire traversoni in continuazione al centro area avversaria, dove Servi e Baldini si distinguevano in interventi di copertura. Ma già al 15’ c’era la prima palla gol del Foggia con Salgado, dopo una lunga serie di incursioni di Colombaretti, Mastronunzio e Princivalli.
La rete arrivava al 17’ su punizione magistrale di Princivalli con tiro direttamente in porta ad aggirare la barriera.
Assicuratosi il vantaggio, il Foggia insisteva all’attacco, spesso facendo girare la palla per poi tentare l’affondo, ed al 29’ arrotondava il punteggio con un gol da antologia: il solito Colombaretti effettuava un traversone sul quale giungeva puntuale Salgado; tiro al volo spettacolare e nulla da fare per il pur bravo portiere Visi. Al 41’ le reti potevano diventare tre dopo un errore di Corsi che liberava Salgado; il tiro di quest’ultimo però trovava un insuperabile Visi. Allo scadere, il ricordato primo tiro in porta giuliese con Piva.

Anche la ripresa si svolgeva sui binari di gioco del primo tempo: il Giulianova assolutamente non in grado di offendere ed il Foggia, più volte applaudito dal pubblico, a fare la sua partita con fraseggi a volte tutti di prima e ad esprimere il meglio di sé per la gioia del suo nuovo allenatore, l’ex D’Adderio.

Su nulla influivano le sostituzioni effettuate nel corso dei secondi 45’ dalle due squadre: nel Giulianova entravano Sarno per Ippoliti (22’), Cardinali per il neo-acquisto Epifani (33’) e Mariani per Genchi (37’); nel Foggia, Shala per Cardinale (12’), Chiaretti per Mastronunzio (24’), Ingrosso per Salgado (33’).

Al 39’, inaspettatamente il Giulianova regalava un brivido agli avversari con Bucchi che veniva a trovarsi ad un passo dal portiere foggiano; il suo tiro, però, finiva incredibilmente fuori anche per una lieve deviazione.

Il 3-0 veniva poi nuovamente mancato dal Foggia, ma non per demerito di Princivalli che aveva raccolto un cross di Pecchia, ma per la bravura di Visi che, evidentemente, voleva chiudere la partita lasciando il ricordo di un ultimo miracolo.

___________ L’opinione di Eden Cibej _____________________

Con la formazione schierata allo “Zaccheria” non avrebbe potuto alimentare speranze su un diverso risultato da quello acquisito neanche la famosa massima secondo cui “Il pallone è rotondo”; tanto era manifestamente inferiore la formazione giuliese dallo “squadrone” foggiano, meritatamente proiettato verso la serie superiore. Il solo dubbio che si potesse nutrire circa l’esito della partita poteva essere l’entità del punteggio. Ed è una fortuna che sia finita così, con un classico quanto non umiliante 2-0.

Al punto in cui siamo o, meglio, al punto in cui il calcio giuliese è stato portato – se si preferisce, “buttato” – non c’è che attendere il giorno del giudizio; che poteva avvenire prima, molto prima, se la vecchia gestione fosse stata animata da maggiore altruismo, se la classe politica possedesse una “cultura” diversa da quella che ha. Quindi, aspettiamo. Certo, le figure imprenditoriali che circolano, al di là di tanta buona volontà e di cristiana speranza, non ci sembrano in grado di possedere i requisiti necessari al rilancio che tutti, sognatori e non, si aspettano. Ma perché disperare? In fondo il calcio, come oggi è chiaro anche alle menti più impenetrabili, sta facendo di tutto per costruirsi la fine che merita: quello schianto – vorremmo dire più alla paesana “lu schiuppë”- che pazientemente quanto stupidamente le sue componenti hanno preparato e costruito: i dirigenti – naturalmente parliamo sul piano generale – sperperando denaro (anche se in attesa di immancabili “ritorni”), tollerando tifoserie al limite della decenza ed oltre, accreditando l’idea che alle “società” tutto è dovuto; il pubblico, quello sano, che tace quando la politica regala denaro pubblico a presidenti miliardari mentre impone rinunce persino a bambini ed a persone handicappate, che si indigna per gli stratosferici compensi ai giocatori di calcio mentre chiede di pagare fior di abbonamenti ad emittenti satellitari; la stampa, i cui titoli spesso sembrano destinati ad un pubblico di fanatici; le emittenti radio tv, quasi tutte, che non si accorgono di istigare alla contestazione, se non addirittura alla violenza, quando dedicano ore di vuote discussioni ad un fuori gioco fischiato o non, o ad un fallo forse da rigore o forse no; la politica, componente probabilmente peggiore di qualunque altra, che per mero calcolo su ipotetici consensi abbassa le ali pur avendo il potere di farle abbassare.

Tornando al Giulianova, se si aggiunge la pretesa di disputare un campionato insieme a città capoluogo di provincia o, comunque, più attive ed economicamente più evolute, si comprenderà come certi sprofondamenti rientrino nella logica delle cose.

Tabellino della partita Foggia Giulianova

RETI: 17‘ Princivalli (F), 29‘ Salgado (F)

FOGGIA
Marruocco, D‘Alterio, Ignoffo, Cardinale (57‘ Shala), Zanetti, Zaccanti, Princivalli, Pecchia (c.), Mastronunzio (68‘ Chiaretti), Salgado (84‘ Ingrosso), Colombaretti
A disposizione: Castelli, Moi, Giordano, Ingrosso, Shala, Chiaretti, Mounard
Allenatore: D‘Adderio

GIULIANOVA
Calcio: Visi (c.), Ippoliti (66‘ Sarno), Latini, Epifani (84‘ Cardinali), Servi, Baldini, Croce, Piva, Genchi (86‘ Mariani), Corsi, Bucchi
A disposizione: Ivaldi, Ciminà, Mariani, Francia, Sarno, Cardinali, Pirelli
Allenatore: Zucchini

Ammonito: Ippoliti (G), Chiaretti (F)

Arbitro: Sig. Russo Matteo di Milano
Assistente n. 1: Sig. Mascherano Emiliano di Latina
Assistente n. 2: Sig. Paglione Italo di Campobasso