Giulianova - Rovigo (06a Giornata 30.09.2007 )

Giulianova - Rovigo 1-1

INVEROSIMILE PAREGGIO: BEFFA E CONTROBEFFA

di Eden Cibej

C’era da non credere ai propri occhi: quando la partita era ormai al fischio finale e ciascuno si accingeva a portarsi negli spogliatoi le proprie ragioni di amarezza, il Giulianova per aver dovuto disputare gran parte della partita in dieci dopo l’espulsione (un po’ severa) di Lauteri e il Rovigo per non aver saputo approfittare del vantaggio numerico sull’avversario, accadeva l’inverosimile: un lancio da destra verso sinistra serviva Puddu (subentrato a Gerbino nel secondo tempo); questi, in sospetta posizione di fuori gioco, si destreggiava tra due avversari fino a superarli e ad entrare in area; ma qui il terzino Stocco un po’ ingenuamente interveniva su di lui determinandone la caduta e l’arbitro decretava il calcio di rigore. Sembrava un miracolo: era il 4’ di recupero; dopo aver sofferto gli attacchi degli ospiti che più volte erano sembrati in grado di portarsi via i tre punti in palio il Giulianova, in dieci, era ad un passo dalla vittoria. Andava a battere D’Aniello: tiro e rete. Quello che è successo un istante dopo al Fadini rimarrà fermo nel ricordo dei presenti per molto tempo; sono stati attimi indimenticabili. I più anziani hanno rivissuto le atmosfere esaltanti dei decenni passati; per i giovani un’emozione nuova e forte, difficile da immaginare. Mancava solo una manciata di secondi alla fine: era la vittoria, sicura e inaspettata. Ai giocatori ospiti si poteva dare l’olio santo: non avevano torto; la punizione era immeritata: avevano mancato la vittoria, buttato via uno strameritato pareggio e infine regalato la vittoria agli avversari.

Solo per compiacere il regolamento si rimetteva la palla al centro e per la formalità della ripresa del gioco in attesa dell’imminente fischio finale dell’arbitro Cervellera di Taranto (alquanto mediocre). Dal centro la palla veniva spedita sulla linea laterale sinistra fin quasi al vertice dell’area di rigore giallorossa; e da lì partiva il miracolo che avrebbe lasciato increduli anche i giocatori ospiti: Paterna lasciava partire un bel diagonale che il portiere Chessari non intercettava; la palla finiva in fondo alla rete. L’autore del gol si dirigeva verso la bandierina dell’angolo e restava lì quasi immobile, di spalle, lasciando apparentemente indifferenti i suoi compagni, forse non immediatamente consapevoli dell’avvenuto miracolo. Ma l’arbitro con la mano indicava il centro del campo: sì, era gol; era tutto vero. Dall’evitata sconfitta il Giulianova era passato alla vittoria e poi di nuovo al pareggio. Tutto in un minuto, dopo una partita che si era trascinata nella mediocrità e che lasciava sul terreno anche l’espulsione di Lauteri e di Favo, l’ammonizione del già diffidato Croce; tre assenti domenica prossima a Carrara.

La partita era stata pronosticata un po’ da tutti con l’uno-base in favore del Giulianova; troppo bella era stata la prestazione dei giallorossi a Poggibonsi. A Giulianova si pensava già ad una esibizione da Parco dei Principi: una sorta di giro d’onore, anche per la scarsa consistenza della formazione veneta. Invece, mancata la “spola” di D’Aniello, la fantasia di Croce e, dopo l’uscita per infortunio, la “dettatura” del gioco da parte di un ottimo Scarlato, peraltro sostituito degnamente da un attivissimo Favaro ma non nello stesso ruolo, il Giulianova non ha ripetuto per il pubblico del Fadini la qualità di gioco espressa sette giorni prima in Toscana. Se a ciò poi si aggiunge la mediocrità del Rovigo si riesce a capire il perché di una partita senza grandi spunti di gioco e sostanzialmente noiosa benché combattuta.

Il Giulianova conferma i propri limiti: superabile in difesa, porta troppo la palla in attacco; segno, quest’ultimo, di difficoltà di dialogo, cioè di scarsa capacità di inventare gioco. Ranalli a sinistra e Macrì a destra sono vivaci ma isolati tanto da dover fare tutto da sé con scatti e serpentine; che non sempre possono riuscire.

Il Rovigo manca di penetrazione davanti all’area di rigore, sicchè si limita a lanci lunghi centrali o a cross dalle fasce. In difesa però è sembrato più consistente del Giulianova e a centrocampo si avvale di due ottimi interni come Scarlato e Rossi.
Domenica prossima a Carrara potrebbe essere un’altra musica.

Tabellino della partita Giulianova Rovigo

GIULIANOVA (4-3-2-1): Chessari 6; Lauteri 4.5, Garaffoni 6, Bettini 6, Piva 6; D’Aniello 6, Scarlato 6.5 (35’ s.t. Favaro 6), Croce 6.5; Macrì 5, Ranalli 6 (19’ s.t. Ciminà 6); Gerbino Polo 5 (14’ s.t. Puddu 6.5).
A disposizione: Migliaccio, Di Bonaventura, Chiab, Melchiorri.
Allenatore: Favo 6.

ROVIGO (3-4-3): Dossena 6; Stocco 5, Dal Degan 6, Di Giulio 6; Salviato 5.5, Rossi 6.5, Macchia 6, Scianname 5.5 (41’ s.t. Sciani ng); Cortesi 5.5 (16’ s.t. Da Luz Pereira 5.5), Pietranera 5.5 (27’ s.t. Ceccarelli ng), Paterna 6.
A disposizione: Corontini, Gottardi, Adami, Paselli.
Allenatore: Bardi 6.

ARBITRO: Cervellera di Taranto 4.

MARCATORI: s.t. 50’ D’Aniello (G) rig., 51’ Paterna (R).

NOTE: giornata calda, terreno in ottime condizioni.

Ammoniti: Garaffoni, Ranalli, Croce (G), Stocco (R).

Espulsi: Lauteri (G) al 18’ s.t. per fallo da dietro ai danni di Paterna; al 32’ s.t. viene allontanato Favo, l’allenatore del Giulianova, per proteste.

Angoli: 2-2. Recupero: p.t. 4’; s.t. 6’.

Spettatori 1.443 per un incasso totale di 5.405 euro.